Caviglia e Piede

Piede piatto, cavo, alluce valgo, dito a martello, artrosi, sublussazione e lussazione delle articolazioni metatarso falangee, fratture, rottura del tendine d’achille, tendiniti, distorsioni.
N

Alluce Valgo

E’ una condizione dovuta alla deformità in varo del I° metatarso e del valgismo della falange, del primo dito del piede.
Spesso l‘esordio della malattia è dovuto alla costrizione del piede all’interno dI una scarpa rigida; ciò provoca una borsite dolorosa, con slargamento del bunion (volgarmente definito cipolla) ed infiammazione del nervo cutaneo in corrispondenza della prominenza ossea.
Le cause predisponenti sono:
– Ereditarie, con un’incidenza variabile tra il 60% e 70% da genitori a figli
– Piede piatto
– I° metatarso più lungo rispetto al II° in grado di aumentare il valgismo di circa 5°
– Scarpe strette e/o con il tacco alto
– Presenza di degenerazioni cistiche sulla capsula mediale
– Retrazione del tendine d’Achille.
NON ESISTONO TUTORI PER ALLUCE O SEPARA DITO IN GRADO DI CORREGGERE TALE DEFORMITA’, L’UNICA SOLUZIONE E’ CHIRURGICA.
Esistono numerose tecniche chirurgiche, attualmente la più accreditata è l’intervento mini invasivo S.E.R.I. che prevede la correzione dell’osso mediante il posizionamento di un filo, che verrà rimosso a guarigione avvenuta.
L’ intervento di correzione dell’alluce valgo prevede il ricovero di un giorno, il/la paziente potrà camminare con una scarpa con appoggio sul tallone.

I CASI CLINICI:

Alluce valgo Prima e Dopo:

N

Piede piatto

Il piede piatto è la più comune deformità del piede .
E’ una condizione presente in tutti i neonati, comune nei bambini, negli adolescenti e negli adulti. Il piede piatto dell’adulto è un piede gravemente pronato, che sembra “cedere” sulla sua parte interna, con conseguente aumento su questo lato della sporgenza del malleolo tibiale e dell’astragalo.
Può trattarsi dell’evoluzione di un piede piatto del bambino non trattato in età infantile e che, per la concomitanza di fattori degenerativi che si instaurano nell’età media diventa sintomatico e ingravescente.
Le cause del piede piatto dell’adulto sono da attribuirsi sia ad una situazione scheletrica, morfologica del piede, che al sovrapporsi di un’ingravescente insufficienza muscolare del tendine tibiale posteriore, che conduce ad una instabilità dell’articolazione sottoastragalica.
Il piede piatto si manifesta nell’adulto con dolore e affaticabilità in corrispondenza del margine interno del piede, tumefazione e deformità del profilo scheletrico.
Nel bambino invece, il più delle volte il piede piatto è asintomatico.
L’età corretta per una prima valutazione ortopedica del piede è tra i 6 e gli 8 anni, a meno che il pediatra non solleciti una verifica precoce.
Qualora diagnosticato si potrà intervenire su un piede piatto patologico superati gli 8 anni d’età.
Il trattamento chirurgico dell’adulto e del bambino dovrà essere mirato al ripristino dell’asse corretto del retropiede.
L’intervento per la correzione del piede piatto prevede un ricovero di un giorno (Day Surgery), viene eseguito in anestesia locale e prevede l’inserimento di una piccola vite nel seno del tarso.
La correzione del retropiede è immediata, per i primi 8 giorni si renderà necessaria la deambulazione assistita con stampelle.

N

Alluce rigido

E’ una malattia dolorosa del I° dito del piede, caratterizzata da artrosi, produzione di osso e limitazione del movimento.
L’artrosi dell’articolazione consiste nell’erosione della cartilagine articolare con conseguente riduzione dello spazio articolare.
La causa più comune dell’alluce rigido è il trauma singolo ma questa condizione può avere luogo anche in conseguenza di microtraumi ripetuti, fratture intraarticolari o traumi da schiacciamento.
Durante il movimento la dorsiflessione del dito, causa un conflitto doloroso tra base della falange e l’osteofita dorsale della testa del metatarso.
A volte è possibile palpare una cresta ossea prominente sul bordo dorsale della testa del primo metatarso o sulla base della falange prossimale.
L’esame radiografico utile per lo studio della patologia, mette in evidenza una riduzione della rima articolare ed una apposizione di osso intorno all’articolazione.
In fase iniziale si possono utilizzare plantari rigidi, antinfiammatori orali o infiltrazioni intraarticolari per attenuare i sintomi.
Nel caso in cui il dolore dovesse ripresentarsi a distanza di tempo e non regredire con la terapia farmacologica è consigliabile l’intervento chirurgico che prevede la sostituzione dell’articolazione danneggiata del I° dito con la protesi.
L’intervento chirurgico verrà effettuato in anestesia loco-regionale, il giorno dopo il paziente verrà dimesso ed inizierà da subito una cauta deambulazione con stampelle.

La tua salute ha la precedenza

Chiedici informazioni o fissa un appuntamento

tel: +39 090 363889

Studio Miloro

ORTOPEDICO MESSINA

Via Argentieri, 30

ORTOPEDICO PALERMO

Via Gaetano Daita, 15 Istituto Locorotondo

ORTOPEDICO CATANIA

Via Milano 29, studio MEDOS

ORTOPEDICO REGGIO CALABRIA

Via Prol.to del Torrione, 35 Centro Medico Polispecialistico
WhatsApp chat